Cheloni

Sono tantissime le specie che appartengono a questo ordine, in base alla provenienza della specie presa in considerazione cambiano nettamente le condizioni di allevamento come temperatura e umidità; ciò che non dovrebbe mancare mai è lo spazio a loro disposizione, sia per cheloni acquatici sia per quelli terrestri, la ventilazione delle strutture al chiuso come terrari o acquaterrari deve essere abbondante.

Devono esserci sempre rifugi, questi diminuiscono lo stress che gli animali presentano, i rifugi si possono creare con cocci, vasi, messia anche sotto il livello dell’acqua per le specie palustri, facendo attenzione che non siano strutture traballanti ed instabili. Contenitori di acqua e di cibo devono essere puliti giornalmente, non è mai buona norma appoggiare alimenti direttamente a contatto con il substrato per evitare contaminazioni batteriche e parassitarie di vario genere, il substrato stesso spesso dovrebbe esser scelto il più semplice da sostituire e non il più scenico, scottex o carta da rotolo svolge questo lavoro benissimo, andando ad assorbire le deiezioni.

Per quanto riguarda la temperatura e l’umidità, sono parametri fondamentali per la vita di questi animali ectotermi, detti anche a sangue freddo, difatti per mantenere una determinata temperatura tutti i rettili utilizzano le variazioni termiche dell’ambiente in cui vivono, spostandosi in base alle esigenze da una zona fredda a quella calda per “scaldarsi” e viceversa per “freddarsi”. Per ogni specie ci sono delle temperature limite che vanno rispettate, ci sono in commercio numerosi sistemi di riscaldamento e di irraggiamento di UVA e UVB fondamentali per il benessere tegumentario dell’animale e per il metabolismo dell’assorbimento del calcio mediante attivazione della vitamina D. 

L’alimentazione dei cheloni erbivori come quelli della famiglia Testudinidae si basa sulla somministrazione di alimenti a foglia con buon contenuto di calcio e buon rapporto calcio fosforo:

  • Cicorie 
  • Radicchi
  • Tarassaco
  • Cardo
  • Piante selvatiche

L’alimentazione dei cheloni carnivori ed onnivori per quanto riguarda la componente proteica animale, può essere rappresentata da pesci interi più o meno grandi a seconda della dimensione dell’animale, compreso di lische (ottima fonte di carbonato di calcio) e degli organi interni (ottima fonte di acidi grassi e vitamine) a questo possono essere aggiunti anche grilli, locuste e camole della farina per una dieta più varia e diversificata.

Quando si parla quasi sempre di animali che non hanno bisogno della compagnia di altri esemplari, in particolar modo quando non c’è abbastanza spazio nella teca o nel recinto messo a disposizione, tantè che i momenti di convivenza si riducono fondamentalmente al periodo degli accoppiamenti o durante la competizione alimentare.